Il trend di mercato del legno è da anni in costante crescita ma la pianta di Paulownia risulta essere vantaggiosa economicamente per la sua plurifunzionalità. Vediamo in breve perché.
Per usare un’espressione che renda l’idea è proprio il caso di dire che “della Paulownia non si butta via niente” perché tutte le parti della pianta possono essere utilizzate e rendere questa scelta economicamente e socialmente redditizia.
Partiamo dal principio. Abbiamo più volte ribadito che la pianta si adatta facilmente a vari tipi di suolo ma oltre a ciò viene garantita una valutazione scientifica che porti alla scelta più adatta alle caratteristiche del terreno in cui avverrà la piantumazione nonché del tipo di irrigazione e metodologia di coltivazione.
Dunque, in tempi relativamente brevi si potranno vedere i risultati.
Innanzitutto va detto che la peculiarità della Paulownia è di avere radici che raggiungono una profondità di 80 cm, donando stabilità al terreno in cui viene coltivata.
Proprio per questo motivo le piantagioni non sono solo compatibili ma addirittura favoriscono eventuali colture interfilari.
Questa sua capacità di sfruttare i nutrienti al di sotto dei 40 cm necessari alle altre piante aiuta il terreno a mantenerne la porosità e a depurarlo parzialmente di eventuali impurità.
Il legno prodotto è di categoria A, utile a molteplici usi.
I suoi attributi di leggerezza, stabilità, resistenza alla contrazione e alla deformazione lo rendono facilmente trasportabile e indicato per la costruzione di mobilio, bio-edilizia, interni di navi e molti altri settori dell’industria del legno.
Il derivato dalla potatura, così come le parti cosiddette di “scarto” della parte legnosa, possono essere utilizzate per la produzione di pellets e di cippato, altri prodotti la cui richiesta sul mercato negli ultimi anni garantisce una continua evoluzione.
Anche i fiori e le foglie danno i loro contributo. In primo luogo i fiori attirano le api che producono un miele molto gradevole al gusto e delle cui proprietà abbiamo largamente parlato.
E’ stato poi testato che entrambe sono un ottimo principio da sfruttare nella fitoterapia e in ambito farmacologico come ausilio in caso di bronchiti e di problemi alle vie respiratorie o per la depurazione del fegato e delle secrezioni biliari, contribuendo anche ad un miglioramento della digestione.
Le foglie possono essere utilizzate per la zootecnia perché rappresentano un alimento dalle caratteristiche molto similari a quelle dell’erba medica.
Entrambe inoltre sono un ottimo concime capace di fertilizzare naturalmente il terreno che le ospita.
Infine è possibile usare la Pulownia per creare biomassa e, di conseguenza, biochair, ossia carbone vegetale che si ottiene dalla pirolisi di diversi tipi di biomassa vegetale. Questo permette la creazione di un commercio internazionale regolamentato dalle Nazioni Unite di crediti di CO2 legati all’impiego del biochar.
Ma di questo parleremo in maniera approfondita in uno dei prossimi articoli.